Categoria: | Quaderni |
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Il movimento cattolico pugliese (1881-1904)
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Ho studiato il postmoderno al CeaQ, seguendo i seminari di Michel Maffesoli. Ho partecipato al workshop di Franko B e l'ho intervistato. Ho recensito performance in Italia e in Francia. Ho intervistato Kyrahm e Julius Kaiser, Angélique Cavallari, Manuela Centrone, Marco Fioramanti (per quanto riguarda la Body-Performance-art), Antonio Bilo Canella, per quanto riguarda la performazione teatrale. Infine ho performato io stessa. In questo saggio racconto la mia iniziazione. Attraverso il viaggio nel mondo delle arti performative voglio mostrare come questo contatto divino tra pubblico e artista avvenga non solo a un livello esterno di immedesimazione, ma fino al punto da eliminare la distanza tra pubblico, artista e opera e rendere possibile una fusione olistica, come rito di passaggio da uno stato di coscienza individuale verso una coscienza collettiva, tribale, postmoderna, sacra e profana che tutto impregna e trascende. (i.p.)
Le “Cronache dal Belgio” colpiscono il cuore giovane di chi viaggia, osserva e cresce attraverso altre realtà. Sono uno specchio che riflette uno sguardo lucido.
Bari non è lontana da Bruxelles, ma è distante dalle certezze dei luoghi conosciuti, dal calore degli affetti, dai legami di sempre. È proprio il distacco a divenire ricerca, luogo interiore della crescita personale.
In questi racconti di viaggio, attraverso volti e città, usanze e luoghi, s’intrecciano gli eventi, che diventano una chance in più verso il futuro.
Le tante voci diverse sono rappresentate dalla quotidianità dei gesti, da momenti fissati attraverso gli scatti fotografici, scanditi dalla minuziosità del ripercorrere il tempo come fosse un diario, per suggellare il ritmo dei giorni. Non c’è una meta in questo narrare, Milella offre al lettore e a se stessa un percorso di vita da guardare e ascoltare, esperienza di un vissuto comune a un’intera generazione.
Le vicende politico-amministrative dei più importanti Comuni in Terra di Bari (Monopoli, Bari, Bitonto, Trani, Molfetta, ecc.) le lotte, spesso aspre e senza esclusione di colpi, all’interno di un ristretto nucleo di famiglie nobili e “popolari” per il controllo del comune, l’emergere, a livello politico, della borghesia agraria e intellettuale, in un’ampia e approfondita analisi che può considerarsi come una vera e propria storia dei “ceti dirigenti” cittadini in un periodo così denso di avvenimenti per il regno di Napoli come i secoli XVI-XVIII.
Il volume raccoglie essenzialmente i contributi di una giornata di studio organizzata dall'associazione culturale LEND di Bari, nella sede del Monastero Colonna di Trani in data 28 aprile 1995. Esso nasce dalla volontà di favorire un collegamento teorico-pratico fra Università e scuola secondaria e fonda orientamenti ministeriali, riflessioni teoriche e percorsi di pratica didattica scaturiti nell'incontro di studio.
Gli interventi a firma di V. Marrone e G. Claudio delineano una razionalizzazione dei dettati istituzionali in percorsi riconoscibili e afferenti specificatamente all'insegnamento della letteratura di lingua straniera. Le proposte della commissione Brocca, i suoi obiettivi, i suoi aspetti strutturali costituiscono in modo diverso l'argomento dei due interventi.
Le letture critiche che seguono (a firma di A. Sportelli, M. Stagi Scarpa, L. Adams e E. Mulligan, Ch. Williams, V. Cleverton, K. Flynn, P. Carroll e V. Intonti) si offrono come percorsi metodologici aggiornati, relativi alle problematiche specifiche delle tre grandi ripartizioni di prosa (romanzo e short story), poesia e teatro e investono la comparatistica testuale, culturale e fra letteratura e le altre arti, permettendo così l'interazione di differenti competenze e di più discipline. Una menzione a parte merita la strutturazione di ciascun intervento che si avvale di tavole, diagrammi e di un apparato di note esplicative e bibliografiche.
La bibliografia, in coda a ciascun intervento, si pone come bibliografia ragionata, laddove il volume considerato lo giustifichi per particolare utilità didattica o per fondamentale apporto alla trattazione dell'argomento in oggetto.
Nell’anno 2006 viene attivato l’insegnamento di Filosofia ed Estetica della Musica presso il Conservatorio “N. Piccinni” di Bari, nell’ambito dei bienni di Composizione e di Composizione a indirizzo tecnologico: il sapere/pensare la musica riannoda le sue sorti al fare/comporre musicale. Da qui nasce il progetto del Festival di Musica e Filosofia attraverso il quale discipline tradizionalmente riservate ad élites intellettuali ed artistiche possono avvicinare un pubblico più vasto semplificando il linguaggio specialistico, senza rinunciare al rigore epistemologico. In questa maniera il pensiero musicale torna a misurarsi con le grandi domande della nostra epoca, gli interrogativi e le inquietudini delle giovani generazioni, il disagio delle generazioni mature, i dubbi della ricerca, i valori dell’arte, della scienza, della politica, il destino dell’esistenza individuale e collettiva, proponendosi con mezzi innovativi e interattivi.
Questa “vita scritta da lui medesimo” attraversa la seconda metà del XX secolo dando conto dell’attitudine multi-esperenziale dell’Autore: la grande utopia del teatro, l’amore per la politica, la difficile prova del “civil servant”, lo studio dei fondamenti dell’economia aziendale, la costruzione di biblioteche ed ecomusei, l’esperienza di editorialista. Secondo Ennio Corvaglia e Nicola Saponaro è un libro scritto da un intellettuale “più scomodo che organico” in cui di certo “res nostra agitur”.
Prologo di Ennio Corvaglia
Epilogo di Nicola Saponaro
I saggi qui raccolti hanno una tendenza e una vocazione: tenere aperta la lettura dei testi letterari a suggestioni, esperienze, ipotesi critiche di ordine intertestuale e interdisciplinare. Il volo della strega e la Francia: il titolo è referenziale (designa specificamente il saggio sulla Médée di Corneille), ma vuol essere anche una figura che consenta di collegare le diverse parti del volume, le “disjecti membra poetae”, la cui unità si può ritrovare con sguardo superiore, dicasi ‘magico’. L’ispirazione ‘antropologica’ è una scoperta e una scelta. Le categorie secondo le quali i saggi sono distribuiti (Alimentazione, Magia, Coesione, Parentela) chiariscono agli assi dominanti delle analisi, si tratti di S. Nicola di Bari e di Lorena, della Médée di Corneille e del fenomeno della stregoneria, del sud “napoletano” di Stendhal, di Jules Verne o di Proust, di King Kong, o di altro ancora.
Questa pubblicazione, che si configura come uno zibaldone a più mani piuttosto difforme, vuole essere una testimonianza di affetto e riconoscenza nei confronti di Vito Bellomo, da parte di amici e colleghi.
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