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Il movimento cattolico pugliese (1881-1904)
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Questi saggi e studi costituiscono una riflessione multidisciplinare e internazionale sull'opera e l'attività di uno dei più prestigiosi intellettuali del nostro secolo.
Filosofia, estetica, sociologia della cultura, critica letteraria, artistica e politica, sono i campi e le pratiche d'indagine degli studi raccolti. Emerge dall'insieme, rinnovata, l'importanza dell'intellettuale francese, la cui figura, più che appannarsi col tempo e con la morte, si sistema storicamente e ancora s'impone all'attenzione e all'ammirazione di studiosi e lettori.
Di volta in volta considerato un “caso”, e respinto in quanto tale, o innalzato alle dimensioni del mito, il personaggio di Antonin Artaud ha suscitato a lungo risposte emotive più che discorsi critici. Colui che definì se stesso “un buco senza cornice” doveva diventare una specie di schermo vuoto sul quale la società proiettava i suoi fantasmi. Già all'atto della pubblicazione della Correspondance avec Jacques Rivière (1924), il gruppo di Breton si annette il giovane spiritualista e gli affida la direzione del “Bureau de Recherches surréalistes”, del quale egli guiderà l'attacco generalizzato ai valori della società. È il primo fraintendimento, che diventerà palese quando Artaud rifiuterà, in nome dell'urgenza della “rivoluzione mentale”, di condividere l'impegno politico dei surrealisti. Mentre risale a quel primo periodo l'immagine di un Artaud araldo dell'antipsichiatria, ispiratore e modello dei tossicomani, i grandi testi teorici e l'esperienza del teatro Alfred-Jarry ne faranno un pioniere dell'auspicata rivoluzione teatrale. Ma quanto può rimanere, se non a livello puramente tecnico, se si laicizza una teatrologia di derivazione esoterica, in cui si realizza l'incontro della tradizione eraclitea e del pensiero orientale? Il terrorismo apocalittico delle Nouvelles Révélations de l'Etre (1837) appare strettamente collegato con il fallimento dell'avventura messicana e con il vanificarsi del sogno di una rivoluzione “indianista”, eppure i due episodi faranno sì che Artaud si trovi arruolato dai politici di destra e di sinistra…
A quarant'anni dalla morte (1948), disponiamo finalmente dei XXII volumi dell'edizione Gallimard, che ci consentono di orientarci nel labirinto dei testi scritti negli otto anni trascorsi nel manicomio di Rodez e nei due ultimi anni, punteggiati di scandali. Al di là del folklore solleriano e del “rifiuto delle letture”, in nome dell'autoaffermazione dei corpi (lo “stato Artaud”), questo Itinerario risponde all'esigenza di eseguire il costituirsi e i crolli successivi delle impalcature culturali del poeta, per ricominciare a leggere Artaud, in relazione innanzitutto con se stesso.
Racconti (letteralmente “storie”) Criminali. Il titolo già spiega in parte il contenuto di questo saggio: si tratta di un’analisi approfondita del significato del termine “storia criminale”. Nello stesso tempo viene fatto riferimento all’origine e alla storia della “Kriminalgeschichte” (etimologia), del “Kriminalroman” e della “Detektivgeschichte” a partire dalla letteratura medievale del “Schafott” (patibolo, ghigliottina) fino ai nostri giorni. Vengono presi in considerazione le diverse tipologie della struttura della Kriminalgeschichte e della Detektivgeschichte, la differenza tra l’una e l’altra, e la funzione della “suspense”. In ultimo vengono esaminati il ruolo e le caratteristiche dei vari protagonisti/antagonisti dei racconti appartenenti al genere “criminale”o, con espressione più adeguata ai nostri tempi, al cosiddetto “giallo”.
Nell’insegnamento delle lingue straniere l’analisi degli errori è utilizzata per individuare e interpretare gli errori compiuti dagli studenti nell’apprendimento. Questo metodo serve a capire il livello di conoscenza della lingua, individuare il fulcro degli errori e sviluppare diversi metodi di correzione.
Comparazione tedesco – italiano: Analisi degli errori nel tedesco come lingua straniera è il titolo di questa ricerca empirica, nella quale sono stati individuati e analizzati gli errori presenti all’interno di testi in tedesco, scritti da studenti italiani di una facoltà di lingue. La ricerca si concentra principalmente sull’analisi degli errori di flessione nominale e di ortografia, evidenziati ed esaminati, per comprendere quale sia la loro causa. Un ruolo importante in questo aspetto della ricerca lo hanno gli errori “inter- e intralingual”. Il confronto tra la flessione nominale e l’ortografia dell’italiano e del tedesco permette di avere una visione complessiva dei punti in comune e delle differenze tra le due lingue.
Appiano è stato a lungo giudicato uno storico di secondo o di terz’ordine; e ciò, almeno per il libro su Annibale, quando lo si ponga a confronto con le parallele narrazioni di Polibio e Livio, è incontestabile. Da qualche tempo, invero, si manifesta in alcune frange della critica la tendenza a rimuovere il severo ma motivato giudizio; ma a tal fine non è sufficiente che a volte il libro fornisca informazioni, alcune anche di un certo interesse, non reperibili presso altre fonti. Infatti, la loro qualità dipende – giova ripeterlo – da quella intrinseca dell’autore del quale Appiano ha in mano l’opera, qualunque sia la determinazione con cui poi ne manipola i dati, forte dell’ottica e della sensibilità propria e dei tempi in cui scrive; ché di certo non avrà voluto ridursi al rango del mero compilatore che si limita a sunteggiare del tutto asetticamente i testi da cui attinge.
Nell’anno 2006 viene attivato l’insegnamento di Filosofia ed Estetica della Musica presso il Conservatorio “N. Piccinni” di Bari, nell’ambito dei bienni di Composizione e di Composizione a indirizzo tecnologico: il sapere/pensare la musica riannoda le sue sorti al fare/comporre musicale. Da qui nasce il progetto del Festival di Musica e Filosofia attraverso il quale discipline tradizionalmente riservate ad élites intellettuali ed artistiche possono avvicinare un pubblico più vasto semplificando il linguaggio specialistico, senza rinunciare al rigore epistemologico. In questa maniera il pensiero musicale torna a misurarsi con le grandi domande della nostra epoca, gli interrogativi e le inquietudini delle giovani generazioni, il disagio delle generazioni mature, i dubbi della ricerca, i valori dell’arte, della scienza, della politica, il destino dell’esistenza individuale e collettiva, proponendosi con mezzi innovativi e interattivi.
I saggi qui raccolti hanno una tendenza e una vocazione: tenere aperta la lettura dei testi letterari a suggestioni, esperienze, ipotesi critiche di ordine intertestuale e interdisciplinare. Il volo della strega e la Francia: il titolo è referenziale (designa specificamente il saggio sulla Médée di Corneille), ma vuol essere anche una figura che consenta di collegare le diverse parti del volume, le “disjecti membra poetae”, la cui unità si può ritrovare con sguardo superiore, dicasi ‘magico’. L’ispirazione ‘antropologica’ è una scoperta e una scelta. Le categorie secondo le quali i saggi sono distribuiti (Alimentazione, Magia, Coesione, Parentela) chiariscono agli assi dominanti delle analisi, si tratti di S. Nicola di Bari e di Lorena, della Médée di Corneille e del fenomeno della stregoneria, del sud “napoletano” di Stendhal, di Jules Verne o di Proust, di King Kong, o di altro ancora.
Il volume, realizzato da dottorandi e dottori di ricerca del Dipartimento di Studi Anglo-Germanici e dell’Europa Orientale dell’Università di Bari, include un’ampia tipologia di testi e di problematiche inerenti sia alla traduzione letteraria (contributi di Giovanna Epifania, Michele Salamina, Margherita Ippolito, Maria Giovanna Nigro, Lorena Carbonara, Marija Bergam, Angela Teatino) che alla traduzione specializzata (contributi di Paola Gaudio, Floriana Palladino, Vita M. Mastrosilvestri) e di saggistica varia (contributi di Roberta De Santis, Maria Cristina Consiglio, Francesco Faniello) nella misura in cui tali campi di indagine sono realmente delimitabili.
I materiali sono organizzati in due parti: nella prima, “Traduzione”, sono inclusi otto studi chepropongono altrettante riflessioni su specifiche problematiche interpretative; nella seconda, “Traduzioni”, sono raccolte cinque prove di traduzione presentate a fronte del testo originale in considerazione del carattere bidirezionale dell’atto traduttivo.
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