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Scritture/ Visioni
Percorsi femminili della discorsività
Scrivere come vedere: il paragone è di Christa Wolf, che nelle Premesse a Cassandra paragona l’opera dello scrittore/scrittrice alla funzione di disvelamento messa in atto dalla veggente troiana. Scrittura è ciò che si dà non nella forma della trascrizione, della messa in parole di linguaggi precedentemente posseduti, bensì in quella della generazione di linguaggio, sia esso verbale o non verbale, come processo in divenire.
La letteratura, l’arte, il cinema, sono sistemi che partecipano della scrittura come condizione di possibilità del linguaggio: possibilità di vedere oltre gli stereotipi e il senso comune, e possibilità anche di rendere noti, svelati benché mascherati, gli statuti socio-linguistici in base ai quali è organizzato nel mondo l’accesso al discorso.
Da sempre le donne hanno varcato questo accesso con diffidenza, timidezza, reticenza, data la loro condizione subordinata nelle gerarchie sociali e la loro espressività spesso eretica rispetto all’ordine del discorso.
Eppure, il più delle volte, quando una donna ha realizzato il passaggio dal silenzio alla parola nella forma della scrittura, lo ha fatto con tale forza e tale carica dirompente da passare a pieno titolo nel campo della sperimentazione più ardita e della rivoluzione dei linguaggi.
Le donne cui questo libro è dedicato si inscrivono a pieno, pur in forme diverse, in questa tensione. E l’analisi dei testi può permettere di giungere ai luoghi di trasformazione del segno parola, immagine, suono dove è possibile vedere come i segni, pur nella loro autosussistenza estetica, richiamino stili e discorsi la cui interrelazione può mostrarsi pregna di valori non stereotipati.
(dalla presentazione di Patrizia Calefato)
Dettaglio pubblicazione
- Pagine : 250
- Lingua : Italiano