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GRAVINA sovversiva e antifascista. Il deserto murgiano e il suo albero della libertà
Questo volume, attingendo principalmente da memorie autobiografiche inedite e dai copiosi e poco conosciuti fascicoli del casellario politico, ricostruisce le numerose ed eroiche storie dei tanti antifascisti gravinesi che nella propria città quanto a Bari, in Argentina quanto in Francia, in Svizzera quanto negli Stati Uniti, al carcere quanto al confino, si oppongono al fascismo.
Una strenua e drammatica lotta che non manca di martiri, che affonda le proprie radici nella fine dell’Ottocento quando l’utopia di “sovvertire” l’ordine costituito del latifondo parassitario e affamatore è incarnata dal socialismo. È così che l’apostolato del giovane avvocato Canio Musacchio incontra notevole adesione tanto che la città assume rapidamente fama di rossa e sovversiva. Una fama che neanche la violenza
squadrista, irriducibilmente contrastata sia prima che dopo l’avvento della dittatura, riesce a sradicare, ma che, almeno in parte, si spiega con la natura stessa del fascismo meridionale.
In tal senso l’opera assume una valenza paradigmatica per gran parte del Mezzogiorno, infatti attraverso l’esplorazione di fonti poco conosciute, ma di assoluta e comprovata veridicità quali le relazioni dei carabinieri o della Prefettura, emerge nitidamente il profilo di uno squadrismo criminoso, teppista, che ingaggiato dal ceto agrario per soffocare con la violenza le rivendicazioni del mondo contadino ne ottiene, indossando
la camicia nera, l’impunità dinanzi alla legge nello svolgimento dei propri affari criminosi.
Dettaglio pubblicazione
- Pagine: : 260
- ISBN: : 978-88-7553-261-1