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“Inferno su Bari” di Vito Antonio Leuzzi partecipa alla rassegna Building Apulia
venerdì 11 Aprile 2014
GratuitoSi è svolta l’11 aprile 2014 presso la sala “Guaccero” del Consiglio Regionale della Regione Puglia, la seconda giornata della rassegna, giornata dedicata al tema della storia.
Partecipano un gruppo di scuole di Bari, Gioia del Colle e Bitonto, più gruppo di lettura di adulti in qualità di lettori che frequentano la Biblioteca Regionale “Teca del Mediterraneo” di Bari.
Si presentano i testi: “Inferno su Bari” di Vito Antonio Leuzzi (Edizioni dal Sud) e “Venti di resistenza” di Michele Giorgio (Stilo Editrice).
Apre i lavori Daniela Daloiso, invitando i giovani a frequentare la biblioteca regionale che, anche grazie all’IPSAIC ha a propria disposizione molti testi di storia interessanti e di grande valore e contenuto.
Modera Stefano Savella. Inizia introducendo i due testi ed i contesti storico-sociali in cui sono ambientati. Passa quindi la parola agli autori per una presentazione dei loro volumi.
Antonio Leuzzi, Direttore IPSAIC. Leuzzi parla di come si corra il rischio, quando di parla di avvenimenti del passato, che vengano ritenuti interessanti solo per gli anziani e per chi li ha vissuti. Importante è invece il coinvolgimento dei giovani. L’effetto di una guerra è devastante. Dopo 70 anni questa guerra produce ancora effetti nefasti ed è giusto farne effetto di discussione. Inizia ringraziando i protagonisti del libro, che sono persone umili che hanno custodito nella loro memoria eventi tragici. Bari viene sconvolta radicalmente da un bombardamento tedesco e poi con l’esplosione di una nave. Nel testo parlano i portuari di Bari, che con questi avvenimenti vengono cancellati come categoria: 317 portuari a Bari in quella data perdono la vita. È il più grande disastro della storia del lavoro d’Italia. I feriti furono circa 2000. Forse non si riesce a dare voce adeguata a questi testimoni che hanno vissuto la guerra in tutta la loro drammaticità.
Leuzzi chiude ringraziando gli editori locali in quanto coraggiosi, editori che tirano fuori un documento che per la storia della città risulta importante e con il loro lavoro affiancano il lavoro dell’autore per dar vita a prodotti come questi.
Michele Giorgio, Preside ora in pensione. Apre sottolineando il bisogno come scuola e come cittadini di individuare i cardini fondamentali di una città e una regione, non per campanilismo ma per amore di identità: è intorno alla cultura che si ritrova un popolo. Non si rivendica niente, si dice soltanto: “noi siamo questo”.
Questo libro ha questa finalità. Esprime contentezza nel potersi confrontare con questo gruppo di lettura. Obiettivo del libro è stato dare una lezione di vero, introducendo anche verosimiglianza (in questa scelta cita la sua passione per Manzoni). Nel suo lavoro trova quindi posto chi nella narrazione storica non ha trovato voce, e gli viene restituita una dignità. Il libro si proietta anche nelle problematiche del nostro presente.
Si apre quindi il dibattito.
Si susseguono interventi dei ragazzi, dei professori e del gruppo di lettura di adulti; emergono temi inerenti le persone comuni, la resistenza, il dovere di questa consapevolezza. Ma gli argomenti messi in campo prendono anche una piega diversa e attuale: si parla di pace, aiutando i ragazzi a riflettere sull’importanza di non cercare il conflitto e prestare attenzione anche ad “armi” moderne come la tecnologia ed i social; si parla di famiglia, mettendo in parallelo la genitorialità del ‘900 con quella dei giorni nostri.
Un bel momento di riflessione, di cui siamo fieri di aver fatto parte grazie al prezioso testo di Antonio Leuzzi.