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Roberto Roversi
Un’idea di letteratura
In uno dei petali della sua Nuova poesia in forma di rosa (1964), Pasolini rievocava
un monaco di clausura / diventato pazzo, che cerca una clausura nella / clausura, per rifare di nuovo il cammino già fatto, / senza notizie biografiche, cicala nel sole della tomba, / a trasformare livore in malinconia – comunque / quella è la sua vita, e della sua vita / i suoi versi sono testimoni / che hanno senso in contesti / di dolore / nero.
Assistiamo ad un sortilegio (“benigno”), descritto da Stefano Benni in una lirica della sua raccolta Prima o poi l’amore arriva (1982):
A Roversi
C’è un buco nel portico / della città di Bologna / come l’inferno inghiotte / i giovani poeti. Un diavolo benigno / li travia. / Escono / trasfigurati, gridando / i loro versi al sole. / Se fuori c’è la nebbia / da quella libreria / si vede alla finestra / (per qual diavoleria) / il cielo. / I libri parlano / anche se sono chiusi. / Beato chi sa ascoltarne / l’ostinato sussurro.
A più di trent’anni da Pasolini, in una poesia intitolata Palmaverde (1996), un giovane poeta marchigiano, Gianni D’Elia, si rappresentava come un naufrago approdato
[…] alla riva / dell’Ulisse più umano si conosca in rima / ora in via de’ Poeti nomen omen / poco distante dalla stessa via / che per passione al vero stretti / come Roversi Elena e Roberto / unisce valore e cortesia.
Il volume si divide in tre capitoli, ognuno legato ad una fase precisa dell’attività dell’autore: si ricostruiscono gli anni di “Officina”, entro cui confluiscono (e vengono rielaborati) gli esordi di Roversi; la ricca stagione degli anni Sessanta, che vedono il poeta praticare uno sperimentalismo di generi (dal romanzo al teatro alla lirica) e una lucida partecipazione agli avvenimenti del tempo; il terzo capitolo segue gli sviluppi della sua opera fino all’ultima raccolta di versi.
Dettaglio pubblicazione
- Pagine: : 238
- Lingua: : Italiano
- ISBN: : 88-7553-001-7
- Altro: : Illustrato