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LA QUESTIONE ADRIATICA
“Chi voglia esaminare dal punto di vista italiano, il problema Adriatico, deve partire anzitutto da una considerazione obiettiva dei fatti più generali che si svolgono al di là del mare. Prospettare i nostri interessi nazionali isolati…, come se nella vita delle nazioni, alla stessa guisa che in quella degli individui, esistessero interessi ed aspirazioni d'uno solo e non anche interessi ed aspirazioni di molti altri, che con quelli si urtano e si complicano, è cosa estremamente pericolosa.”
Carlo Maranelli (1876-1939). Geografo e meridionalista, legato a G. Fortunato, G. Salvemini e U. Zanotti-Bianco, insegnò a Bari, dal 1904, Geografia economica presso la R. Scuola Superiore di Commercio, che diresse anche per alcuni anni sino al suo trasferimento a Napoli nel 1920. Denunciò le infatuazioni nazionalistiche dell'impresa di Libia schierandosi contro la guerra e pose al centro della sua attività di ricerca, le questioni della trasformazione del sistema produttivo del Mezzogiorno e delle relazioni economiche tra le due sponde dell'Adriatico. Collaborò al “Corriere delle Puglie” ed al settimanale salveminiano “L'Unità”. Tra i suoi scritti più noti, La Murgia dei Trulli e Considerazioni geografiche sulla Questione Meridionale, ora in La trasformazione del Mezzogiorno, Edizioni dal Sud, 2001; La Questione Adriatica, in collaborazione con Salvemini, che per il divieto della censura venne pubblicato solo nel 1918.
Dettaglio pubblicazione
- Pagine: : 128
- Lingua: : Italiano